Attraversare gli Oceani
8 mesi di navigazione verso Est
Il giro del mondo a vela in solitario senza scalo consiste nel partire da un porto e fare il giro del mondo circumnavigando di fatto l'Antardide ritornando nello stesso porto di partenza.
Nel mio caso la partenza sarà da Gallipoli e dopo aver attraversato il Mediterraneo uscirò dallo stretto di Gibilterra dirigendomi in Atlantico verso Sud.
La navigazione proseguirà agganciando gli Alisei (venti costanti che soffiano verso l'equatore da Nord-Est nell'emisfero settentrionale e da Sud-Est nell'emisfero meridionale) a Sud delle Canarie, proseguendo verso il Brasile e poi puntando Tristan da Cunha (un remoto arcipelago vulcanico nell'Atlantico meridionale) e Capo di Buona Speranza (promontorio sudafricano noto per forti venti e mari insidiosi).
Entrato nell'Oceano Indiano prosegurò quindi verso Est lasciando l'Australia a sinistra, così come la Nuova Zelanda, entrando nell'Oceano Pacifico.
Il passaggio a Sud dell'Australia sancirà il doppiaggio di Capo Leewuin, il secondo dei tre grandi Capi di riferimento per questa navigazione.
Attraversato il Pacifico doppierò Capo Horn, il "Capo dei Capi", il più famigerato e il simbolo per eccellenza di un Giro del Mondo.
Doppiato Capo Horn mi dirigerò verso Nord risalendo l'Atlantico e rientrando nel Mediterraneo da Gibilterra.
È una navigazione impegnativa emotivamente e fisicamente. Le condizioni meteomarine avverse saranno logoranti e mi metteranno a dura prova, ma anche i giorni di "calma di vento" saranno pesanti da affrontare.
Sono emozioni e momenti che avranno una narrativa nel momento in cui saranno vissuti, e lo stato d'animo con cui si affronteranno detterà la durezza del momento.
Un Giro del Mondo a vela senza scalo non può soltanto essere un'impresa marinaresca, ma è anche una ricerca di se stessi al centro di un universo desolato e profondo; una parentesi della vita in cui l'introspezione diventa necessaria per andare avanti.
Non cerco me stesso, ma magari ne troverò un altro, la curiosità di vedere cosa accadrà in navigazione è tanta. Fare un passo indietro ai giorni nostri navigando a vela, come lo si faceva qualche millennio fa, per farne due in avanti e comprendere ciò che la tecnologia e il modo di vivere odierno offuscano.
Arrivare all'essenza della vita potrà essere la risposta ad ogni cosa. Vedremo!!!
Carmine Vetrugno, Ottobre 2024